In occasione della Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla vi presentiamo la nostra mascotte “BABA” (acronimo dei Dca), simbolo di unione e di speranza nel percorso di guarigione.

Abbiamo scelto il riccio perché ci rispecchia, tra i suoi aculei nasconde segreti e avventure, pronti ad essere scoperti da chi osa avvicinarsi. Con le sue spine difende il suo dolce cuore, il riccio sa come proteggere ciò che ama. Per chi si ammala di Dca è faticoso dirsi infelice, perchè obbliga a cercare una soluzione e non sempre si ha tempo a disposizione o voglia di rassettare le stanze interiori.
Lasciarlo libero di manifestarsi farebbe cadere ogni difesa e invece si preferisce preservare le corazze perchè non passano mai di moda e si abbinano a tutti i colori dell’umore.
Capita che il desiderio di nascondersi a sé stessi e agli altri chiudendosi a riccio, nasca dalle fumanti ceneri della delusione di non sentirsi compresi.
Come quando si vorrebbe poter contare su un contenitore empatico in cui lasciar scivolare le proprie parole senza il timore che vengano derise; in cui i pensieri possano muoversi con leggerezza e trovare una collocazione che gli restituisca un senso
E invece si collezionano soluzioni e consigli non richiesti che risultano indigesti quanto un pasto abbondante quando non si ha fame.
Perché il più delle volte si avrebbe solo bisogno di essere ascoltati. In silenzio, con attenzione e senza pregiudizio. Quando ci si sente fragili chiudersi a riccio diviene una soluzione economica e a portata di mano.
Anche se si finisce con il perdere di vista i propri obiettivi, con il vanificare le proprie risorse interiori, con il barattare la soddisfazione dei propri bisogni con il consenso esterno. In un certo senso, si smette di appartenersi.
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